I social network sono diventati parte integrante del nostro quotidiano, siamo quasi inesistenti se privi di un account facebook. Il web appare talmente alla portata di tutti da essere forse diventato l’unica forma di comunicazione realmente trasversale (nella nostra parte di mondo almeno).
Quindi perché non utilizzare le migliaia di informazioni che ogni giorno lasciamo per strada? Si chiama marketing interattivo “l’abilità di conversare con il cliente, comprendendo le sue necessità, per poi rivolgersi di nuovo a lui ricordando quello che ci aveva detto”, ma che in pratica si traduce in “con quello che racconti di te, io prevedo cosa ti potrebbe piacere e te lo propongo, in continuazione”. Quando apriamo le nostre pagine preferite e appaiono le pubblicità che parlano di viaggi in quella determinata città dove avremmo sempre voluto andare, o di una macchina per il caffè che avremmo sempre voluto acquistare, beh, non è casuale.
Tutto bene mi sono detta, in un’epoca in cui abbiamo poco tempo da perdere, meglio farci consigliare solo quello che già sappiamo di desiderare.
Però ieri sera sono stata da un’amica, ci conosciamo da poco, mi ha cucinato una crema di zucca. “Veramente buonissima” le ho fatto i complimenti. “E pensa che a me la zucca nemmeno piace!”.