il progresso e le poesie d’amore


Oggi è uscito un articolo su La Stampa: Papà a che serve questa cornetta. Tratta degli oggetti che hanno fatto solidamente parte del nostro quotidiano e a breve non avranno più motivo di esistere: cartine stradali, album di fotografie, fax, video cassette e relativi lettori, ma, ugualmente, i per me modernissimi cd!
Una strage, su cui incombe anche la più volte minacciata sparizione dei libri (ma come rinunciare al loro amato odore).
Questo ciclico dramma, si sa, è da attribuire al progresso; così immagino i commenti degli atterriti preistorici antenati davanti alla ruota, che soppiantò lo scomodo cubo, o al fuoco, che di fatto ha relegato le donne in cucina.

Evviva il progresso allora?
Certo che sì, ma non tutto necessita di miglioramenti, anzi, qualche mese fa ho spedito via mail una poesia d’amore, “carina”, mi ha risposto, “ma sarebbe tanto più bella scritta a mano su un foglio di carta”.

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