A chi piace sentirsi dire che è un cesso?

merkelDi ritorno dal #BOT2012 (fatevene una ragione, per un po’ l’argomento sarà quello, per fortuna tra poco arriverà il natale), uno degli argomenti più dibattuti è stato: il terrore dell’albergatore per le recensioni su Tripadvisor.
I guru che sono intervenuti su questo argomento hanno consigliato di prendere la critica come un’occasione per migliorare, e soprattutto di rispondere sempre.
Così mi sono immedesimata nell’albergatore 2.0 alla disperata ricerca di una risposta costruttiva da fornire al cliente 2.0 che si è lamentato della mancanza dell’acqua calda per un’ora (circa) e che le brioches non erano di pasticceria.
Non facile, anzi, molto impegnativo, anche perché diciamocelo, a ragione o a torto, a chi piace essere criticato?
A nessuno, ma allora perché noi critichiamo tanto?!
Critichiamo i nostri vicini di casa che viziano troppo il cane, critichiamo il nuovo taglio di capelli delle nostre amiche, critichiamo le trasmissioni televisive, critichiamo i nostri parenti, le pubblicità e il pane del fornaio sotto casa che oggi è un po’ gommoso.
Questo perché fondamentalmente siamo dei gran rompicoglioni!

Ad un corso di comunicazione ci venne mostrato foglio bianco con un puntino nero. Alla domanda
– cosa vedete? la corale risposta fu: – il puntino nero.
Non è possibile fornire sempre e comunque un servizio inappuntabile, qualcuno troverà in ogni caso un puntino nero. Ciò che più conta è la coerenza.
L’avatar deve corrispondere alla persona (cito il mio amico blogger Rocco Rossitto).
Se ho deciso di spendere poco e scelgo un ostello, non noterò il servizio, ma se nel mio sogno (perché il viaggio è sogno, qui cito la grande Mafe de Baggis) ho immaginato di soggiornare in un albergo a tre stelle con stanze colorate e un ristorantino direttamente sulla spiaggia, mi imbufalirò (a ragione), se le mie aspettative verranno distrutte da una verità sul campo completamente diversa dalla pubblicità in rete.

Viviamo in un mondo dove le informazioni sono alla portata di tutti, siamo nudi davanti al web. Ragione di più per essere sinceri, mettere in mostra  le nostre eccellenze, migliorare il migliorabile, e quindi presentarci per quel che l’è.
E se poi dovesse mancare l’acqua calda, amen, si domanda scusa. La perfezione non esiste.

Voglio concludere con un esempio meraviglioso di approccio alla critica, guardate cosa si è inventata Francesca dell’hotel Cernia.
Che brava, da applausi!

Note:
la vignetta è di Vauro, ma io ho cambiato la battuta, quindi spero che lui non mi venga a cercare per menarme!

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