Sdoganiamo il dramma: che si fa a capodanno?!?
Premetto che preferirei parlare di emorroidi, e io odio dissertare di questioni di salute, non che io abbia qualcosa da dire sulle emorroidi, beh, lasciamo perdere, il punto era il capodanno anzi, San Silvestro, il mitico trentuno dicembre, la sera in cui ti devi:
a) per forza divertire;
b) per forza arrivare a mezzanotte;
c) per forza ubriacare.
Dove il punto (c) dovrebbe essere utile al punto (a), ma rende difficoltoso (almeno per me) il punto (b), e se non (c) allora potrebbe diventare difficile (a)… un circolo vizioso.
I tentativi negli anni sono stati molteplici:
1) restare a casa da sola [troppo troppo triste per me];
2) andare con la mamma e il papà alla festa dei vicini [è stato uno dei veglioni che ricordo con più nostalgia, ma i miei mi hanno fatto capire di non gradire molto];
3) mangiare tardi per avere l’impressione che la mezzanotte arrivi prima [inattuabile, più cerco di procrastinare, più mi attacco a tacos cipster e dixie come se non mi nutrissi da mesi];
4) selezionare pochi amici cari [la conversazione tende a languire già verso le dieci];
5) invitare chiunque [non conosco così tante persone e comunque non credo che potrei sopportare degli sconosciuti in giro per casa a sbriciolare, per non parlare dell’uso del bagno];
6) il locale attrezzato per la festa [due palle mostruose e minimo cento euro per essere serviti male];
7) ristorantino e poi a casa per il count down [non è male, ma non so, sembra una soluzione da sfigati];
8 ) per la strada/al cinema/verso Montecarlo/nel solito bar [no/mah/code al casello/no].
E potrei continuare, ognuno di noi di età superiore ai venti anni deve avere almeno dieci orribili opzioni già provate e scartate.
E pensare che a volte, per puro caso, si incappa in serate favolose, tra discorsi divertenti, commensali interessanti e cibi accattivanti. Probabilmente ognuno di noi ha il capodanno che si merita [che avrò fatto nelle vite precedenti per meritarmi i miei?!?], ma giuro che la prossima volta in cui mi capiterà di trascorrere una serata carina, verso mezzanotte prenderò dal frigorifero una bottiglia di prosecco, inizierò il conto alla rovescia e stappando rumorosamente il mio spumante, augurerò gioia e felicità a tutti, si fotta il capodanno!
P.S. Ah, se non fossi a casa mia, e mi vedeste saccheggiare spumanti dal vostro frigorifero, non sono una maleducata, significa che mi sto divertendo, [capito vicini di casa di mamma e papà?]
Paola sei favolosa,con quegli occhietti che fanno capolino sotto un ciuffo di serpentelli vivaci è l’immagine che si presenta a chi guarda il tuo blog.Volevo dirti presuntuoso come sono che se vuoi puoi venire a casa mia ad Agrate Brianza se ne avrai voglia,ti prometto non c’è nessuna festa ci sono io mia moglie e 2 gatti ma senz’altro sarà qualcosa di diverso che non hai mai fatto,ci ubriacheremo in santa pace…Evviva al nuovo anno !!!!!!!!!!!
Troppo buono! Ci penserò…
Auguri anche a te.