ricostruzione di un amore

mafalda minestra2Non so voi, ma per me Ikea rappresentava il sancta sanctorum del mobilificio. Nulla e nessuno era mai arrivato a farmi sentire così phaiga per l’acquisto di qualcosa ad un prezzo irrisorio. Per fare un paragone, ancora oggi sono in imbarazzo quando incontro il mio commercialista dal Lidl.
Tutto sembrava curato nei minimi dettagli, adoravo ricevere le loro mail:  se avete acquistato il pupazzo della serie Sgnurlfek, i nostri addetti alla sicurezza hanno notato che dopo il milionesimo lavaggio, potrebbe perdere un bottone, quindi vi preghiamo di restituircelo e noi vi regaleremo immediatamente un nuovo bellissimo Tanderkilnt.
Amavo conoscere i dettagli sulla provenienza del pezzo di legno usato per costruire la scrivania Knrotrantal, e non importa se la scrivania era di plastica, a me piaceva credere che quella plastica un tempo fosse stata legno e che quel legno provenisse da quel bosco, e che in quel bosco vivessero gli Ptmareanl e che gli Ptmareanl si cibassero di polpette, e che le polpette… le polpette… le polpetteeeee!
Ma come carne di cavallo [che per me è Furia] nelle polpette?!
Complice il lunedì delle elezioni [e che elezioni], la cosa mi è un po’ passata di mente. Solo un po’, ma in misura sufficiente per riuscire a far finta che non fosse mai accaduto “tanto io non le mangiavo quaaaasi maiiii…”.
Ieri però la nuova notizia bomba: tracce di batteri fecali nella torta al cioccolato di Ikea! Nooooooooooooo!

Dov’erano i tipi della sicurezza capaci di accorgersi del difetto dello Sgnurlfek dopo il milionesimo lavaggio, quando qualcuno metteva cavallo nelle polpette e cacca nella torta?!?!
E se hanno toppato su queste due cose fondamentali, cosa devo pensare di tutti gli altri acquisti?!? E soprattutto, perché il mio ombrello si inzuppa quando piove?!

Inutile dire che mi è definitivamente crollato un mito, distrutto, a pezzi direi.
Così pensavo, caro Ikea che negli ultimi venticinque anni ci hai fatto montare cose che nemmeno la Ravensburger con i suoi puzzle in 3D avrebbe osato, adesso dovrai metterti lì con pazienza e spirito di abnegazione, a ricostruire il tuo mito di purezza santità e trasparenza, ma te lo anticipo, non so se basteranno qualche brugola, un po’ di viti e il manualetto di istruzioni in svedese… perché i rapporti sentimentali, una volta rotti, difficilmente si riescono a ricucire.
Ne verrebbe fuori la solita minestrina riscaldata, ma in questo momento, chi si fiderebbe di assaggiare la tua minestra?!

P.S. le pile Askrunzt non sono incluse nella scatola di montaggio

3 pensieri su “ricostruzione di un amore

  1. Tracce di batteri o di virus fecali possono essere ritrovate in molti posti come mense, ristoranti, scuole, asili, navi da crociera, villaggi turistici, acquedotti comunali ecc ecc ecc ecc! Non vorrete mica credere che il ristorante sotto casa sia più pulito??? Tutti i ristoratori si lavano le mani dopo essere stati in bagno, quelli dei ristoranti di lusso come gli ambulanti? Dovrebbero… ma uso il condizionale se no le epidemie di gastroenterite batterica o virale di origine alimentare non esisterebbero!
    Il fatto che ci fossero tracce di batteri fecali NON vuol dire che ci fosse CACCA nella torta, come se nell’impasto fosse stata aggiunta cacca!!!!!!!!

    E’ una notizia data male, data in modo da fare sensazionalismo, terrorismo e in modo anche molto poco dettagliato.

    La mia critica non si riferisce a questo blog ma alla notizia che sta girando

    • Ciao, hai ragione, ovviamente.
      Di certo il ristorante sotto casa [e tutti gli altri tuoi esempi] avranno/hanno schifezze di ogni genere ovunque, magari nemmeno troppo ben nascoste.
      E l’informazione è stata data male, o meglio, gli articoli andrebbero sempre letti per intero, si parlava di batteri fecali, non di cacca…
      Insomma è vero quello che scrivi.
      Resta il fatto che oggi sono andata da Ikea e ho mangiato un panino [schifoso], perché il patto di fiducia si è in qualche modo spezzato e per un po’ credo che manterrò una certa distanza dal self service.
      Comunque sono certa che lui [per me Ikea è un signore anziano con la barba bianca] riuscirà a stupirci e tornare più forte di prima.
      Intanto, il suo nome lo associo a quello di un cavallo, che in questo momento, è pur sempre meglio dell’alternativa…

  2. Quante cose cadranno ancora dai tuoi piedistalli cara Paola,
    credimi ciò che ti resta di affidabile sono e saranno i tuoi amici dei social network,almeno io sarò cosi…….

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