Gli scorsi 25 e 26 settembre sono stata invitata a Levico per assistere alla prima edizione di EtourismLab, un evento rivolto agli operatori del settore turistico.
I nomi sul cartellone erano importanti, gli argomenti sul tavolo pure, i relatori tutti bravi, a parte qualche monocorde che ha rischiato di farci addormentare [ma è così difficile capire che gli unici numeri che ci divertono sono quelli di quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due?!].
Ciò detto qualcosa mancava, e non per colpa dei ragazzi di Etourismlab, è che a mio avviso troppo spesso le persone sul palco appaiono distanti dalla realtà.
I social media manager in giacca e cravatta che raccontano agli albergatori [troppo pochi in sala e per questo da bacchettare perché gli argomenti erano interessanti] che adesso non si vendono più camere ma emozioni, a me fanno un po’ ridere. Perché l’atteggiamento marchettaro con cui declamano il verbo, trasforma una realtà con cui sarebbe forse urgente confrontarsi, in uno sterile slogan da pubblicità anni ottanta.
Vuoi parlare alla nostra pancia? Allora facci dimenticare il tuo cervello!
Per non far menzione delle slide fighe in cui si snocciolano termini come mobail, disintermediazione dalla O Ti Ei, cheis istori…
Come mi ha detto recentemente il mio amico Rocco: proviamo a parlare come mangiamo. Quindi, quando siete davanti al vostro pubblico pagante, vi prego, usate un linguaggio semplice, fatto di concetti applicabili, altrimenti il divario tra quello che pensavamo di ascoltare e quello che invece sentiremo sarà incolmabile [vi ricorda niente?].
Esistono due mondi paralleli che si guardano, e non sempre si capiscono, ma se il pubblico è sovrano, se il fine è insegnare nuovi modelli di business per l’ospitalità, io del settore ricettivo vorrei poter uscire di lì e metterli in pratica subito, invece che sentirmi ancora più distante da uno scenario che che per me è il futuro, mentre voi lo declinate già al passato.
PS questo post è dedicato alla mia amica Patty dei Bagni Virginia di Loano [cuore pancia e cervello]
grazie per le belle parole… il tuo amico albergarore PACATO!… concordo! tutto per tutto 🙂
Come sempre, senza mezzi termini, senza troppi giri di parole: dritta al fulcro del problema…Il grande problema del mondo della comunicazione è che a volte …non comunica con il suo interlocutore ma solo con i PRO.