Se un giorno non ti colleghi ad internetti rischi di non capirci più niente, mi è recentemente accaduto con Periscope, di cui tutti già parlavano mentre io nonavevoancorascaricato l’applicazione!
Detto ciò, da qualche tempo avrete notato l’opzione: visualizza i tuoi ricordi, gentilmente offerta da Facebook.
In pratica si tratta di una call to action che ci invita a ricondividere pezzi del nostro passato precedentemente condiviso.
Potrà sembrare una delle tante idee di Mark per crearci l’illusione dell’esistenza di vita su Facebook (cosa che immagino dovrebbe predisporci ad acquistare dai suoi inserzionisti), ma questa maniera di ripescare tra i ricordi mi ha prepotentemente sbattuta di fronte a due grosse social realtà.
La prima è che io sono quel che posto, e le mie cose continuano ad esistere (finché delete non le separi) per chiunque abbia voglia di andarsele a leggere (potenziali datori di lavori, fidanzate/i, curiosi, sconosciuti, eccetera eccetera eccetera).
La seconda è che, mentre nella vita reale condivido il mio passato quando son sollecitata da un fattore esterno che per assonanza mi riporta lì: un profumo, una canzone, un anniversario. E di solito è un momento speciale, che con divido con un interlocutore speciale, oppure lascio decantare tra me e me.
Su Facebook, invece, è sapientemente curato da un algoritmo, che non solo mi ricorda i miei ricordi, ma mi fornisce anche i consigli per il loro miglior utilizzo (perché i consigli per l’utilizzo mi fanno venire in mente MaurizioCostanzoShow?).
Gli scienziati stanno studiano le dinamiche della nascita dei ricordi e i loro metodi di conservazione, cose che hanno a che fare con le sinapsi, robe del cervello, pur se i miei son gelosamente conficcati nel cuore, ne son certa.
Ma sia come sia, avevo sempre geolocalizzato il mio passato nel reparto delle cose molto personali e la sua condivisione come un atto estremamente privato; è la prima volta in cui concretamente realizzo che se scegli di lasciare il tuo diario a disposizione di tutti, tutti potrebbero leggerlo.
La prossima volta che scriverò qualcosa su Facebook proverò a ricordarmene (soprattutto per i potenziali datori di lavoro, fidanzate/i, curiosi, sconosciuti, eccetera eccetera eccetera).
Ora però scusatemi, ma ho tante cose da delete!
PS periscope? Boh
Rieccomi! Ma non lo aggiorni più il tuo blog?
(Ri)eccoti. Eh, hai ragione, mi sa che tengo troppi blog! Prometto di scrivere una delle mie perle entro fine mese!
Se ti domando chi sei, non ti offendi, vero?
Un blogger che ti ha lasciato un commento 2 anni fa (https://paolafaravelli.com/2013/08/14/to-followto-follow-or-not-to-follow/), e che da allora è tornato sporadicamente a leggerti.
Colgo l’occasione per consigliarti questo splendido ed epico film: https://wwayne.wordpress.com/2015/01/30/inseguire-i-propri-sogni/. Grazie per la risposta! 🙂
Grazie per i consigli sui film e scusa se non mi ricordavo di te, son rincoglionita!
Don’t worry! A presto! 🙂
Non predicare… spara, non l’ho mai visto! Pensavo, vedendo Sidney, che consigliassi La parete di fango.
La parete di fango mi manca: mi fido della tua raccomandazione, quindi questo film entra trionfalmente nella mia watchlist. Grazie della segnalazione! 🙂
Nononono, non lo raccomandavo mica, era un film che che trattava il tema dell’odio razziale, con un Tony Curtis in versione drammatica. Mi ricordo che mi era piaciuto.
Come avrai intuito dal mio post, sono antirazzista fin nel midollo, quindi i film in linea con la mia ideologia li guardo tutti a prescindere. A presto! 🙂