Come riconoscere un travel blogger caciottaro da una persona appassionata di viaggi e scrittura? Ecco i dieci punti fondamentali.
1. devi aver scritto almeno un post esistenziale in cui ti poni la domanda: chi sono io, ma soprattutto, perché ultimamente noto che ci son più travel blogger in terra che stelle nel cielo?
2. devi aver scritto almeno un post riguardante la deontologia del travel blogger invitato ai blog tour, e all’interno di quel post hai deciso che: si può fare!
3. sei l’imbarazzo di tutti quelli che prima hanno contribuito alla diffusione dei blog tour e dopo si sarebbero mangiati una merda, ma ormai era tardi
4. non parli altra lingua al di fuori dell’italiano, e anche quello, diciamocelo…
5. fai commenti entusiastici ai post di blogger famosi sperando che un giorno ti menzionino in un tweet o ti chiedano di collaborare in cambio di visibilità (…eeee già che ci sei, non è che sapresti ripararmi il rubinetto che perde?)
6. il tuo regno per un evento con hashtag dove danno anche da mangiare aggratis
7. quale che sia il numero di like, la tua pagina di facebook ha una reach organica dello 0,005%
8. le tue foto non sono belle, ma tu ci metti il nome sopra (non si sa mai)
9. non conosci Chatwin, ma nemmeno t’importa
10. nella bio hai scritto: amo viaggiare.
Stai contando in quanti punti ti riconosci? Lascia perdere, sei caciottaro….
PS io continuo a credere che chi abita il territorio sia il miglior testimonial (ma voi continuate a invitare gli instagramers che saltano…)
Hai scordato le foto di schiena!
Comunque, pare che tutto stia nelle keywords e nell’emotività. Tanta emotività.
Certo Silvia che anche “cuori e amori” hanno il loro perché… 😉
ahahahah
Ah, l’emotività!
E le foto dei piedi (in tutte le stagioni) dove la mettiamo?! Ahahahahaha!!!!!
Posso dirti dove le metterei io?
Post sacrosanto, nulla da aggiungere!!
Una travel blogger che i viaggi se li paga e che non salta.
E il fatto che uno paghi il viaggio se lo paghi è la condizione sin equa non per essere credibili.
E’ davvero un piacere conoscerti!
Piacere mio.
E le foto delle guide, della macchina fotografica e degli occhiali da sole sul letto prima di partire per l’ennesimo blog tour, dove le mettiamo?
Complimenti da Wanda, blogger stagionata e dinosauro digitale…
Eggià, dove le mettiamo?! Come al solito io saprei dove…
chi non salta un travel blogger è!
op op op
io darei il mio regno per un evento dove si mangia aggratis, dell’hashtag non mi interessa
Alessio segui l’hashtag, lì troverai cibo aggratis. Poi mi raccomando, tutto molto buono, tutto molto bello.
I selfie Paola, dove hai lasciato i selfie?
Che i blogtour servono al territorio anche e soprattutto per la produzione di contenuti autentici da parte delle persone…i selfie (possibilmente da sbronzi).
I selfie io continuo a fingere che non esistano, vivo meglio!
I blogtour potrebbero servire al territorio, ma quasi sempre il territorio non sa che farsene. Son gli abitanti i primi sponsor, una volta capito il meccanismo possono arrivare anche gli instagramers che saltano.