Non si fa in tempo a chiudere l’affaire del porno parmigiano che ecco arrivare sui nostri schermi la nuova, tipo nuova, pubblicità della pasta Barilla.
E datosi che le pubblicità dovrebbero calzare sul gruppo d’acquisto, ho provato a immaginare le riunioni dei creativi della Barilla:
– allora ragazzi, prima di tutto disegnamo la “personas” che mangia sta pasta
– va considerato che non è che abbia un buon nome, e poi c’è pure la storia dei gay
– non parliamone più per piacere
– nel senso che mettiamo dei gay nello spot per far vedere che siamo avanti?
– ma che sei matto, ma che avanti?!
– ehm, ci sarebbe pure la faccenda dei sostenitori dell’integrale, e non è che abbiano tutti i torti
– allora niente persone informate che leggono i giornali
– quindi niente gay, scolarizzati, né gente che ci tiene alla salute, chi ci resta?
– quelli normali!
– ovvero?
– ma sì, quelli che postano gattini su Facebook, che guardano solo la tv generalista, quelli che credono alle cazzate della D’Urso e amano la De Filippi. Cosa ne dite? Ci stiamo avvicinando?
– mmmh, sai che mi piace
– una pubblicità nazional popolare, zitti zitti, io vedo qualche panorama banale, piccioni che svolazzano, il fiume con un vecchietto di spalle su una barchetta, papaveri a far da cornice e una ragazza con i calzini bianchi su una bicicletta al tramonto…
– nessun piccolo tentativo di innovazione?
– ma che sei matto? Se quelli insistono con il mulino e le galline un motivo ci sarà!
– ma “quelli” siamo sempre noi..,
– appunto, funziona, perché cambiare?
– dai dai, qui ci servono, vediamo un po’…. un attore italiano che sia conosciuto in America e un regista premio Oscar. Che vi pare?
– contattiamo subito Sorrentino e Raul Bova
– Sorrentino non si vuole sputtanare e Bova sta facendo lo spot della Tre
– cazzo, allora chiamiamo Tornatore
– Tornatore non se la sente di scendere così in basso
– oh, non resta che Salvatores, offritegli un compenso a cui non possa rinunciare
– e l’attore?
– che ne pensate di Favino…?
– Non ci starà mai
– mentiamo, diciamogli che è…
– che è cosa?
– che ne so, che in Italia la faremo vedere poco, magari in agosto quando la gente è ancora al mare, che più che altro girerà in America, e che lui in pratica sarà il nostro George Clooney!
– quindi gli facciamo fare la parte di se stesso? Una roba auto ironica?
– ma no, la storia parlerà di un camion che gira l’Italia per portare a casa di tutti la nuova pasta, lui sarà il camionista, si chiamerà Marcello
– Marcello? Il camionista? Ma è proprio una grandissima minchiata sto spot
– non è una minchiata, è quello che piace al nostro target
– allora abbiamo proprio un target di merda!
PS volevo dire ai creativi della Barilla e a Salvadores, che persino gli instagramers sanno fare molto di meglio con i loro bicchieri di vino al tramonto e i filtri piacioni di VSCOcam
ma forse la vera domanda è: è così sbagliato pensare che, al momento di scegliere, l’acquirente (il consumatore) perda un po’ il senso critico e si lasci guidare da facili suggestioni coadiuvate da luoghi comuni?… se così non fosse dovrebbero esserci altri mille imputati nel tuo tribunale virtuale… 🙂
Non è sbagliato immaginare che il consumatore si faccia guidare da quel che vede in tivù, quello è lo scopo della pubblicità, traghettare l’acquirente all’acquisto attraverso suggestioni (più o meno facili). Però, se qualche volta fossero meno facili, tanto per vedere l’effetto che fa, a me non dispiacerebbe.