La pubblicità su Instagram, a lungo annunciata, è arrivata (oooooh).
Nel mio feed trabordante di me-ra-vi-glioseeeee vacanze nel Salento,
a-do-raaaaaaa-bili micini e bicchieri di vino rigorosamente al tramonto, ecco spuntare, come funghetti trallallà, le super patinate foto di notissimi brand, accompagnate da fantastiche call to action tipo “passa il dito per vedere”.
La mia prima domanda è: passa il dito per vedere?
No, scherzo, la domanda è: ma come funziona la segmentazione del target?
Ho letto qualche articolo per cercare di chiarirmi le idee, però i post erano vaghi e le idee non me le son affatto chiarite. Inoltre, a conferma dei miei dubbi, per ora sono incappata solo in marchi conosciuti a livello nazionale, tipo che il mezzo viene momentaneamente utilizzato come se fosse la tivù: n’do cojo cojo.
Comunque mettiamo pure che io so ‘gnorante e che il problema della profilazione non esista, la mia seconda domanda è: perché fare pubblicità su un social che non è governato da cattivissimi algoritmi, ma rende visibili tutti i post in ordine cronologico?
Non sarebbe più carino (efficace) investire gli stessi soldi per farsi seguire come se fosse volontariamente da chi ha tipo un vero interesse verso quel prodotto?
Infine la terza questione, che più che altro è un pensiero personale.
Tutti quelli che seguo su Instagram mi pare ormai di conoscerli, e le loro foto, benché pubbliche, le vivo come la condivisione di un racconto tra amici, tanto che all’apparire di una pubblicità, soprattutto queste super patinate, mi sembra di subire un’intromissione nella mia/nostra privacy.
Immaginate se durante una riunione di famiglia per la proiezione casalinga del filmino delle vostre me-ra-vi-glioseeeee vacanze nel Salento, sullo schermo all’improvviso comparisse Marcello con un chilo di spaghetti numero cinque della Barilla tra le mani:
– e tu che minchia ci fai qui?!
PS figo vedere la pubblicità dei cellulari Samsung sul mio iPhone
Ho pensato la stessa cosa io! Oggi è apparsa Dior e mi sono chiesto: “Chi dei miei amici è diventstoy ricco?” E invece era pubblicità 😦
Su Facebook non la noto, su twitter mi faccio due risate leggendo i commenti, su Spotify mi son abituata agli sbalzi di volume, ma su Instagram credo che resterò perplessa a vita.