In un momento come questo mi capita sempre più spesso di avere dei clienti (persone) che devono vendere la loro casa.
Piccolo distinguo per i non addetti ai lavori:
1. mettere in vendita: “non abbiamo fretta neh, sì lo sappiamo il prezzo è fuori mercato, ma un amatore, magari…”
2. dover vendere: “ci dica lei quanto possiamo chiedere”.
Noi agenti immobiliari eravamo abituati a giocare nel favoloso mondo dei prezzi alle stelle di un mercato spumeggiante che pareva non avrebbe terminato mai la sua rincorsa all’infinito.
E invece, al rallentatore, come il pensiero postumo della scena di un incidente, le prospettive hanno iniziato a modificarsi, fino a che ci siam trovati immersi in quella cosa che alla tivù chiamano crisi.
Quindi ecco affacciarsi alla porta dell’ufficio questi nuovi clienti che devono vendere. E li riconosci subito dalla faccia, e subito ti fanno pena, e dico pena nell’accezione più pietosa e sentita del termine.
Il mio guadagno arriva se una trattativa si conclude, ma in questi casi vorrei anche essere d’aiuto, riuscire a realizzare la cifra più alta possibile, sperando che possa servir loro a scrollarsi di dosso, almeno in parte, quella sensazione di sconfitta che la parola (s)vedere sottintende, ovvero fallimento, disperazione, la fine del mondo per come l’avevano immaginato.
Voi penserete: brava, son certa che te ne saranno grati.
E invece no.
Perché più son disperati, più scelgono di affidarsi alle cure di avidi agenti immobiliari che cercano di portare a termine velocemente l’affare alla cifra più bassa, senza porsi il minimo scrupolo, senza un’ombra vergogna.
Questi agenti immobiliari, che spacciano la loro scaltrezza per abilità e la scortesia per tecnica di vendita, sono imbonitori da quattro soldi capaci di imporsi solo con chi è già sconfitto.
E così ottengono il mandato e ottengono la (s)vendita, con buona pace di chi si sarebbero, al contrario, prodigato.
Nessuna morale: il buono continua a perdere e il cattivo continua a vincere. In fondo non c’è legge scritta che ti obblighi a prendere per mano chi versa in cattive condizioni finanziarie, soprattutto se quelle stesse persone che vorresti aiutare sono le prime ad arrendersi al nemico senza nemmeno combattere.
Cari (tipo cari) colleghi, io mi domando, ma voi lo conoscete il significato della parola pietà? È la disposizione a sentirsi solidali con chi soffre (fonte Treccani).
Basterebbe poco in questo momento di crisi, ma voi siete talmente privi di pietà, da barattare, per quattro soldi di provvigioni, l’ultima cosa che rimane alle persone: la dignità.
E lo so bene di non poter far niente per cambiare le cose, purtroppo non dipende da me la salvezza del mondo.
Ma io coltivo un sogno, che quella parte di umanità per bene, che ancora esiste, vi faccia all’improvviso il vuoto intorno, non prima di avervi detto, con parole precise, quel che pensa di voi: mi fate veramente schifo!
PS dedicato a tutti gli avidi senza distinzione di razza, gusti sessuali o religione
Complimenti per l’articolo… purtroppo hai ragione questo è un mondo dove parecchia gente è alla continua ricerca dell’affare e del guadagno immediato infischiandosene di tutto il resto. Un discorso diverso invece per quanto mi riguarda sono i costruttori che nel momento buono trattano gli agenti in modo poco rispettoso salvo poi nel momento del bisogno presentarsi in agenzia per chiedere aiuto…. allora si che diventa divertente tirargli un po il collo…;)
Francesco, anche per i costruttori non si può generalizzare, ma mi par di capire che, sommando le nostre esperienze, i comportamenti siano gli stessi.
Però, se noi agenti immobiliari, fossimo più coesi, se avessimo la forma mentale di guardare alla gallina domani e non solo all’uovo oggi, tanti di questi problemi verrebbero risolti a monte.
Vorrei scrivere che le cose stanno cambiando, ma non lo so se sia così. Tutto sommato rispecchiamo perfettamente quel che accade al governo. E se pensi che quella gente la votiamo noi, ecco che si chiude il cerchio.
Ciao sono un collega di Roma e scopro ora il tuo bel Blog. Innanzitutto complimenti!
Condivido il tuo punto di vista su molti punti.
Quante volte a fronte di servizi offerti di elevata qualità: Foto e video professionali, home staging (relazione) e rendering (se da ristrutturare completamente), mi sento dire che speravano in una valutazione migliore e che devono sentire anche altre agenzie prima di prendere una decisione.
Anche la gestione delle obiezioni serve a poco. La speranza che un altro valuti di più il loro immobile è la cosa fondamentale. Niente è più importante per loro.
In italia non c’è molto rispetto per la nostra professione e vogliono che allo stesso tempo gli agenti immobiliari si comportino nello stesso modo, non rispettandoli e valutando il loro immobile più di quanto è possibile.
Ora io dico sempre è importante non svalutare l’immobile e porre in atto tutte le strategie necessarie a vendere al meglio il loro immobile e che proprio grazie a quelle azioni attuate lo posso valutare quell’x in più realistico e circostanziato da logica.
Se per lavorare, devo lavorare per gente che vuole solo sentirsi dire che il loro immobile è il migliore e che la casa di sotto più brutta, è stata venduta senza alcuna azione di preparazione alla vendita, allora alzo le mani.. Hanno vinto loro!
Non so però quanto sia il caso di dare la colpa ai colleghi disonesti dato che ci sono in ogni professione ma questo non giustifica che chi sia onesto o si ritenga tale debba rivolgersi a loro.
Ma comunque brava! Complimenti per l’articolo. Poi mi legoo gli altri.
E’ il tuo blog e fai bene a parlare concretamente di te e del tuo modo di pensare. Un saluto. P.
Ciao Piero, prima di tutto: grazie per i complimenti.
Ma tornando al mio post, credo che clienti disonesti e agenti disonesti facciano parte di certo modo di fare (non sono in grado di affermare se specifico dell’Italia o meno) da furbetti.
Pensiamo solo a noi stessi, alla nostra provvigione, alla nostra vendita a un prezzo alto, al nostro acquisto a un prezzo basso.
L’importante è l’uovo oggi, intanto del domani non v’è certezza. E siccome ci comportiamo così in ogni settore (quello della politica è un altro esempio, pare che al governo ci siano gli spaziali, non persone che abbiamo coltivato a livello locale per vantaggi personali vari e che poi ci siam ritrovati lì) ormai ci siamo assuefatti a questa cultura autodistruttiva, nemmeno ce ne accorgiamo. Solo per questo ho scritto l’articolo. Un pensiero a volte alta.
Tra parentesi, la coppia per cui mi è scoppiato sto embolo, e che mi faceva tenerezza perché aveva un evidente bisogno di denaro, ha poi venduto con quell’agente immobiliare poco caritatevole (diremo), stra fregandosene di tutto il resto, me compresa.
Piacere della tua conoscenza!
Paola