Non si fa in tempo a chiudere le polemiche (durate per l’intero giorno della festa della donna <—- blandamente sarcastico) relative alle disparità di trattamento economico tra i sessi, che ecco arrivare sui nostri schermi la nuova pubblicità della Vileda per un pulivetri aspiragocce automatico.
E datosi che le pubblicità dovrebbero calzare sul gruppo d’acquisto, ho provato a immaginare le riunioni dei creativi della Vileda:
– allora ragazzi, prima di tutto disegnamo la “personas” per questo spot
– una donna!
– e perché per forza una donna?
– perché si è mai visto in pubblicità un uomo che fa le pulizie?
– c’è il tipo del Viakal che pulisce il cesso
– quello non conta
– perché?
– perché è gay, lo sanno tutti
– quindi le pulizie le fanno solo le donne e gli uomini gay?
– in pubblicità sì, a meno che tu abbia altri esempi…
– Mastro Lindo è un uomo!
– Mastro Lindo è il disegno di un uomo
– andiamo oltre?
– l’aspiragocce mi pare fantastico, in pratica pulisce i vetri da solo, e una donna con uno strumento tecnologico a me fa venire in mente una sola cosa
– non ci arrivo
– Samantha Cristoforetti!
– vorresti chiedere a Samantha Cristoforetti, laurea in scienze aeronautiche, successiva specializzazione negli Stati Uniti, primo astronauta italiano donna nello spazio, di pulire i vetri in una pubblicità?
– dici che accetterebbe?
– secondo te?
– comunque non arrivavo a tanto, pensavo di ambientare lo spot nello spazio
– mmmmh, mi piace
– tipo duemilauno odissea nello spazio? Il monolito a forma di asciugavetri?
– citare Kubrick? ma no, ti pare?!
– che ne dite invece di una donna che pulisce i vetri dell’astronave?
– un’idea di merda
– imbarazzante dai, anni di emancipazione buttati nel cesso
– lo sai che gli italiani leggono poco e secondo gli ultimi dati il 5% è analfabeta e il 33% va poco oltre l’analfabetismo, per non parlare di quello funzionale, in cui siamo tra i primi nel mondo
– e che c’entra?
– c’entra che la televisione è il media che raggiunge tutti, tutti questi intendo, quelli non sanno cosa sia un quotidiano e interpretano il mondo sulla base delle loro esperienze. Non siamo mica i creativi di Ikea, non facciamo pubblicità innovative. Noi cavalchiamo gli stereotipi sessisti per vendere un prodotto a delle casalinghe rintronate da anni di pomeriggi con la D’Urso e serate con i criminologi di Quarto Grado.
(silenzio)
Seguono altri discorsi poco interessanti per la definizione del modello di astronave e la dimensione dei vetri.
PS
– e sarà vestita?
– ma certo, hai mai visto in pubblicità una donna nuda che pulisce i vetri? E poi se la mettiamo in costume sai le femministe come si incazzano.
bè, il capello corto lo hanno rispettato, stile Cristoforetti. Sulla scarpa col tacco, invece, avrei qualche perplessità. Marketing un po’casereccio, diciamo così…
ho pensato che la loro intenzione fosse ri-disegnare la Cristoforetti in versione figa (secondo i loro standard). In tivù vanno ste cose.
condivido la tua idea, secondo me hai proprio ragione. E secondo me, tra chi ha proposto questo spot, ci sono (ahimè) anche delle donne…
E secondo me, ahimè, hai ragione! Voglio solo sperare che abbiano almeno opposto un minimo di resistenza.