Anche l’agente immobiliare deve fare i conti con il web, le chiacchiere nella piazza del paese (o del quartiere) si sono spostate su Facebook, ora la gente è tutta lì, quindi tocca andarcela a prendere dove sta.
– Sì, va bene, ma come faccio? Ci ho provato a pubblicare le mie schede alloggi sulla pagina, ma prendo solo il like dei miei familiari, e nemmeno sempre.
Questo capita perché bisogna imparare un linguaggio nuovo, quello dei social che poi è il linguaggio di tutti i giorni, e non quell’agenteimmobiliarese che usiamo solo perché quando abbiamo iniziato i nostri capi si esprimevano così.
Ne parlavo con una collega sul mio gruppo facebook: come raccontare le case. Prova a descrivere la casa come se la stessi raccontando al tuo cliente (o a tua figlia) useresti espressioni come ampio soggiorno?
Mai! Ne sono stra certa. Piuttosto racconteresti quello che nel soggiorno ci si potrebbe mettere:
– Hai presente quella vecchia credenza che pensavo di dover buttare? Pure quella ci sta.
Non è difficile come sembra, il primo lavoro, quello più impegnativo, è togliersi di dosso i panni dell’agente immobiliare che deve fare quel tipo di descrizione perché dal millenovecentosettanta si fa così, e il resto verrà da sé.
Con le fotografie è ancora più semplice, perché sono sufficienti poche semplici regole per non sbagliare nemmeno uno scatto.
Certo, le tavolette del cesso potresti iniziare ad abbassarle fin da ora, ti assicuro che anche quella è solo una questione di abitudine.
Il 19 marzo a Imperia, da Canna e Ramella, tengo un corso di una giornata per agenti immobiliari: imparare a raccontare le case (ma non solo) sul web.
Se ti interessa partecipare scrivimi che ti do tutte le informazioni, qui metto il costo: 120 euro più iva, i primi cinque avranno la possibilità di portarmi a fare foto in una casa a loro scelta, stai pensando uau?
Spesso mi domandano: perché insegni i trucchi ai tuoi colleghi?
Semplice, perché voglio che qualcuno diventi più bravo di me, per poi batterlo!
PS: continuo a pensare che quella cosa di avere me sia più un deterrente, ma ormai l’ho scritta nel programma…