E’ da quando son tornata da Firenze che penso a cosa scrivere a proposito di BTO, e non per mancanza di contenuti, al contrario, troppi ce n’erano, tanto che credo di essermi un po’ [hic] ubriacata di idee.
Capitemi, passare dal quasi immobile quotidiano, al fantasmagorico mondo del BTO, può lasciare un stordite le persone come me, che già di base tanto normali non sono.
Idee, parole opere e missioni (tipo cit. di Gianluigi), asticelle portate sempre più in alto (cit. Mafe), il potere delle vibrazioni (cit. Gigi), la cultura si mangia! (cit. Sergio), e potei andare avanti per ore, ché nell’acronimo BTO la T sta per turismo, ma il turismo è declinabile in almeno un milione di sfumature.
Come, per esempio, nella voglia di fare.
Perché uno degli aspetti più forti di quest’anno al BTO è stata la volontà di trasmettere partecipazione attraverso l’hashtag #ITisME.
Svegliamoci genti, e invece di continuare a lamentarci, iniziamo a fare qualcosa, magari partendo dal semplice gesto di mettere un fiore giallo alla nostra finestra, non è importante il cosa, ciò che conta è provare a riaccendere tutti assieme la nostra fantastica moto, che adesso siamo costretti a spingere, e pesa pure parecchio (cit. Gigi).
Non mi dilungherò nel meraviglioso infinito elenco degli speech, unica certezza è che al BTO vorresti poter stare in più posti contemporaneamente, ma purtroppo non si può.
Anche se durante l’intervento di Mafe, il roi nello storytelling, le ho sentito domandare: c’è un fisico quantistico in sala? Il che mi lascia ben sperare per l’anno prossimo.
Quindi, sincronizziamo gli orologi, e a partire da questo istante, tutti assieme iniziamo a riflettere, vibrare, condividere.
E come primo esercizio mentale, smettiamola di porre dei limiti a quello che potremmo essere in grado di realizzare credendoci, perché come aveva giustamente capito il doctor Franchestin: SI PUO’ FAREEEEEEEEEEE!
ps un grazie a tutti, amici miei, ma in particolare a Roberta, che tutto ciò che tocca trasforma in amore.
L’ha ribloggato su ICSIPSILON.IT di Adriano Toccafondie ha commentato:
Sentimento contagioso, non andremo più nemmeno dal fruttivendolo con lo stesso spirito! È cambiata la percezione.
É vero, la percezione é cambiata. Ora non resta che abituarsi a questo nuovo superpotere di cui abbiamo capito di esser dotati ed utilizzarlo per fare qualcosa.
Paola Faravelli hai usato parole per descrivere i 2 giorni di BTO che sono esattamente quello che ho pensato per me che sono una “novellina” (2013 primo anno che partecipo) del BTO! Anche io ho “sofferto” la contemporaneità dei panels, davvero… però il bello di questo educational è proprio la possibilità di confrontarsi e riflettere… su tematiche si turistiche ma che nella realtà se fossero condivise su un palco ancora più ampio, con spettatori ancora più rilevanti potrebbe davvero smuovere in positivo questo paese che come dici tu…a volte si fa prendere troppo dallo sconforto, ma perché la gente comune sta soffrendo tanto…cosa c’è di positivo è il non volere mollare la presa!
É un periodo difficile, ma il segreto é non abbattersi e impegnare il tempo che si sarebbe speso in lacrime e rabbia per fare qualcosa. Magari aiutando chi sta peggio di noi, perché a volte basta proprio poco, e chissà che sommando i tanti “poco” non si riesca a trovare il modo per camminare uniti nella stessa direzione, e cambiare così anche le cose grandi, quelle che oggi paiono traguardi irraggiungibili. Io ci credo.