In questi giorni su Sky c’è un canale dedicato a Star Wars, tutta la saga.
Ogni volta che accendo la tv mi guardo un pezzo qualunque di uno dei sei film.
Star wars è costruito su un principio molto semplice: il bene è senza alcun dubbio posizionato da una parte, mentre il male sta dall’altra.
E la “forza”, l’energia che l’universo sprigiona, sarà chiara e giusta, se, come fanno i Jedi, utilizzata a fin di bene, ma diverrà il “lato oscuro” se chi se ne impadronisce se ne servirà per scopi malvagi, vedi i Sith.
Declinandolo alla vita di tutti i giorni, se potessi scegliere vorrei essere Obi Wan Kenobi, nessun dubbio lo assale, lui è il bene, la luce senza alcun dubbio.
Però, in tutta onestà, somiglio molto di più ad Anakin Skywalker, che di base sarebbe un bravo ragazzo, ma è dilaniato a tal punto dalla paura di perdere la sua posizione, da diventare vittima perfetta del male.
Oggi ho letto un post: And, Who Are You? Racconta della difficoltà dell’autore, Nilofer Merchant, di definirsi al di fuori del proprio lavoro (che aveva appena perso), e della successiva ricerca di un’identità in cui riconoscersi.
Ve la faccio breve, alla fine Nilofer capisce che i titoli (le posizioni sociali) sono solo scatole vuote che non dicono nulla di noi, e l’unica maniera per poter essere ciò che vogliamo (ciò che siamo) è decidere di non essere niente, e quindi potenzialmente tutto.
Se Anakin Skywalker avesse compreso che la forza non andava utilizzata per raggiungere delle posizioni, e che il vero coraggio è saper vivere tutte le infinite possibilità (belle e brutte) che ogni giorno la vita ci regala, forse avrebbe avuto meno paura di perdere ciò che aveva faticosamente conquistato, e non sarebbe diventato Darth Vader.
Anche se, ora che ci penso, così non avrei visto mai Star Wars, che sta per finire e ho paura mi mancherà tanto….
PS temo che smettere di aver paura di perdere qualcosa sia più facile a dirsi che a farsi, che la “forza” sia con noi!