personal branding

personal brandingCiao, sono Paola Faravelli e improvvisamente c’ho l’ansia da personal branding: mi sarò disegnata per quel che sono, oppure avrò, senza volere, raccontato una persona diversa?

È un lavoro complesso quello del personal branding, in pratica bisognerebbe riuscire a far trapelare le proprie abilità, competenze, conoscenze, senza diventare spocchiosi, noiosi e ridicoli.
Ma a chi potrebbe interessare sentir parlare bene di me, soprattutto se sono io a parlare bene di me? Sarebbe come pubblicare un post su facebook e mettersi il like (se tu che leggi lo fai, non farlo più).
Nonostante questo, per sfatare eventuali false aspettative, ho pensato di riassumermi in 7 comodi punti (tanto per dire, io non mi leggerei, quindi non farti problemi).

1- la gente non la sopporto (chiedete agli abitanti del paese dove vivo), ma mi piacciono le persone (alcune)
2- amo le cose a caso: canzoni, fotografie, poesie, libri, autori, film, oggetti, animali, ideologie. A volte ci trovo dei puntini unibili, a volte no (cazzo c’entra Jeeg Robot d’acciaio con Pier Paolo Pasolini?)
3- son simpatica fino a un certo punto, nel senso che se mi rompi i coglioni (e io me li rompo molto facilmente) tu per me puff. Se sei ignorante e cattivo tu per me puff (anche se sei solo ignorante o solo cattivo tu per me puff). Se non mi ami più invece continuo ad amarti, ma questa è un’altra storia
4- per una battuta di spirito son disposta a farmi bannare da chiunque, se devo dirla la dico e bon, se poi vien fuori che tu non sei spiritosa/o non è un problema mio
5- scrivo post per sponsorizzare i miei corsi pensando: ma perché ca**o uno dovrebbe venire a un mio corso? Però poi mi rispondo: non lo so, ma almeno son simpatica, pur se fino a un certo punto (ri-leggiti bene il punto 3 prima di iscriverti a un mio corso)
6- che ho un cane e un gatto si può evincere dal mio avatar, ma per vantarmene ho aperto un account apposito su instagram in modo da non spaccare i marroni a chi mi segue per altre faccende
7- ho scritto questi sette punti solo perché non vorrei apparire meglio di quel che sono in realtà, odio i millantatori almeno quanto odio quelli che rubano le battute degli altri.

Non mi viene in mente altro di utile o bello da raccontare di me, però son certa di dimenticare qualcosa di pessimo.
Amen,

Un oggetto d’arte è un oggetto riconosciuto tale da un gruppo
Marcel Mauss


PS se mi piace quel che scrivi su twitter interagisco con te o faccio retweet non metto una cazzo di stellina

4 pensieri su “personal branding

  1. che poi, chissenefrega se non sto simpatico a chi mi legge! Ammesso che ci sia qualcuno che mi legge!
    Adotto anche io spesso la tecnica del puff, proprio in questi giorni mi sta capitando con una persona. E mi fa stare tremendamente bene.

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