Mai come in questi ultimi tempi abbiamo potuto misurare il maggior gradimento della fotografia rispetto ai testi, chi, prima d’ora, aveva avuto per le mani uno strumento potente come gli insight di Facebook?
E pensare che, di tutte le arti, la fotografia ci appare, oggi, come la più facile da realizzare.
Nessuno penserebbe mai di scrivere delle parole a caso su un pezzo di carta sperando di comporre una bella poesia. Stesso discorso vale per la musica.
Con le fotocamere digitali, o gli smartphone, invece, sappiamo che “schiacciando un pulsante”, prima o poi, qualcosa di decente ne uscirà.
Va detto che le regole di composizione fotografica sono poche, le regole tecniche, al contrario, sono potenzialmente infinite, roba da spaventarsi. Eppure se leggiamo la storia dei grandi fotografi del novecento, scopriamo che usavano spesso macchine semplici, sempre le stesse a cui con il tempo si affezionavano, e che le settavano in modo da garantirsi la quasi certezza della riuscita dello scatto.
Quindi come si scatta una fotografia bella? Ma soprattutto cosa significa bella fotografia?
Loro, quelli del novecento, a domanda rispondono senza esitazione: sta tutto nella testa.
E dopo aver letto tanto a questo proposito, mi trovo a dire che son d’accordo.
Sia che per “testa” si intenda una predisposizione naturale; magari la capacità di comporre gli oggetti secondo un (sovvertibile) criterio codificato, che non dimentichi mai l’armonia, piacevolezza per gli occhi.
Sia che si indichi la volontà di perseguire un obiettivo e che a questo scopo si mettano in campo forze, tempo e pazienza.
La macchina fotografica è il mio strumento. Grazie a essa do una ragione a tutto ciò che mi circonda.
André Kertész
La fotografia è il nostro modo di vedere il mondo, che attraverso il mirino (o lo schermo del cellulare) può essere la rappresentazione esatta di quel che c’è, oppure, e qui sta la magia, trasformarsi in quello che la nostra testa (cuore? anima?) hanno scelto per noi di raccontare.
E se ci pensate un momento, cosa può esserci di più bello di una fotografia capace di fermare la nostra versione del mondo?
Unica e irripetibile, come solo noi possiamo essere.
PS per tutto il resto c’è un corso a Bologna il prossimo 21 aprile, vai a dare un’occhiata, dicono sia interessante